simone foti e massimiliano di autoctono mentre chiacchierano in mezzo alla vigna più alta dell'etna Indietro

I Vini Umani di Salvo Foti: custodi dell’antica civiltà vitivinicola etnea.

Scritto col ♥️ da

Massimiliano Silano

Data

24/04/2025

L’antidoto contro l’oblìo della fatiche di una civiltà. I Vini Umani fatti dall’Uomo per l’Uomo come ponte tra la tradizione e la tecnica. Per trasferire il saper fare da una generazione ad un’altra.

Le persone: Salvo, Simone e Andrea Foti, padre e figli

Dove: su Idda, ‘a Muntagna, l’Etna, in Sicilia

Segni particolari”Prima di fare il vino, curare e coltivare le vigne, bisogna imparare a coltivare gli Uomini”.

la vite ultracentenaria ispirazione per il logo de i vigneri

Gennaio 2023: l’incontro con Salvo Foti.

“…la prima cosa da fare appena pianti una vigna è pensare a fare dei figli.”

Io e Sara ci scambiamo uno sguardo muto ma folgorante. Sì, di quelli che implodono dentro, nel profondo. Come un bagno di Gong.

Ah a proposito. Sara (aka @fughedivino per non farla girare insieme all'altra Sara del team, aka @lafatinadelvino) è la prima volta che la rammento qui. Insieme a lei andiamo a conoscere chi nel vino ci mette anima e carattere. Mi aiuta a selezionare i vini umani e a trasmetterti tutte le emozioni che ci portiamo a casa.

Insomma dicevamo… è così che abbiamo conosciuto Salvo Foti de I Vigneri. Era gennaio 2023. Eravamo alla Fiera di Proposta Vini a Roma.

O meglio, eravamo alla ricerca di piccoli produttori, quelli che mettono l’anima in ogni bottiglia e che vedono nel vino un ponte tra le generazioni, un mezzo per custodire e tramandare la tradizione, le fatiche di una civiltà.

Maledetto o benedetto (?!) fu quel banchino con giusto quel poco di spazio che è servito per godere delle parole e dei vini di Salvo come piace a me.

Non il ciao!… mi chiamo… sono… vengo da… fammi sentire che hai portato… . Finita lì. Arrivederci e grazie. Non è il mio. Non ce la faccio. Io bisogno di tempo. Il vino, come le persone e i legami umani vogliono tempo. Stanno troppo strette nello spazio di un sorso fugace.

Quel benedetto (sì assolutamente benedetto!) banchino messo lì all’esterno della fila, affacciato su uno dei corridoi principali, mi ha dato spazio e tempo per conoscere chi reputo la mia guida, il mio mentore e fonte di ispirazione verso la cultura umana del vino, dei vini fatti dall’uomo per l’uomo, dei Vini Umani appunto.

Proprio lui, Salvo Foti, col concetto dei “Vini Umani” è riuscito a valorizzare nel profondo una terra capace di dare tanto quanto di togliere tanto come l’Etna.

simone foti e massimiliano mentre chiacchierano in una vigna

Etna: magmaticamente magnetica.

L’Etna è magnetica per me. La Sicilia materna che porto nel cuore insieme ai ricordi di nonno, pescatore a Riposto, mi hanno fatto capire che niente capita per caso. Per davvero. Le origini ti segnano nel bene e nel male, sono l’antidoto all’oblìo dell’impersonalità e ti riportano sempre là dove sei stato bene!

Quando sei lì, fisicamente, (sull’Etna dico) c’è quella montagna che non ti toglie gli occhi di dosso. Guidi, cammini, corri, mangi, e ti vien d’istinto di girarti in continuazione. A guardare lei. Come a ricambiare lo sguardo di lei che ti fissa da lontano. Come se lei ti accompagnasse con discrezione qualsiasi cosa tu faccia o pensiero ti passi per la mente.

Lei è lì, sempre insieme a te. E capisci che alla fine non è lei che non ti toglie mai gli occhi di dosso ma sei tu che sei incapace di smettere di guardarla, di fissarla e di chiederti se esista veramente. Per colmare la sofferenza del desiderio inappagato di non poter ritornare tutte le volte che vuoi da lei. Perchè di lei, non ne hai mai abbastanza.

Tante volte sono stato a trovare Salvo a Milo, nel suo Palmento in Contrada Caselle. Su quella terrazza che quasi vede ‘a Muntagna riflettersi sul mare.

tramonto sul mare all'alba da milo

E quando sei lì, fisicamente su quella terrazza, la testa viaggia veloce. Più veloce del treno su cui sei seduto completamente immerso tra due paesaggi diversi ma complementari. Da una parte assaggi l’Etna Bianco e dall’altra suo fratello Etna Rosso.

Da una parte si riflettono i profumi e colori del Carricante Etneo. Quelli di un agrumeto arroccato sull'Etna da cui scorgi la salinità del mare. Dove senti la nota d’incenso della terra vulcanica accompagnata dalla freschezza di un limone addolcito dal sale.

Dall’altra c’è ‘a Muntagna e l’infinita eleganza esplosiva che dà ai suoi figli, quei solisti che intonano il terzetto dell’Etna Rosso. Quell'interazione tra la frutta rossa e succosa del Nerello Cappuccio, la profondità e struttura del Nerello Mascalese, la spezia viva del Grenache. Un sottobosco che si fa strada tra sabbia, cenere e lapilli, con la lentezza e la determinazione di un fiume di lava che scorre verso valle.

vista sull'etna al tramonto da palmento caselle

Tanto abbiamo chiacchierato e condiviso con Salvo. E quello che più mi è rimasto impresso lo vorrei lasciare qui per te. Per scoprire vini prima di tutto attraverso le persone. Ripercorrendo le parole e i pensieri di Salvo Foti.

Di Salvo Foti, i suoi Vigneri e i Vini Umani.

vigna ad alberello

E ora partiamo. Insieme. Alla scoperta dei Vini, Etnei.

particolare sul tronco di una vite centenaria

Nel passato la zona vitivinicola dell’Etna ha vissuto una possibilità di espansione impensabile. Ce lo racconta Domenico Sestini che, chiamato dal principe Biscari a Catania nel 1775, sfruttò l’occasione per descrivere la viticoltura etnea riportandola all’Accademia dei Georgofili con queste parole (più o meno): “Ma voi toscani che vi sentite bravi a fare i vini, sapete fare i vini navigabili come fanno sull’Etna?”

La particolarità del massiccio etneo è l’essere alto più di 3000 metri. “Questo lo rende un Nord nel Sud”, dice Salvo. E ha generato dei vitigni autoctoni, ovvero coltivati solo ed esclusivamente sull’Etna. Ma non solo. L’Etna ha generato dei vini rossi da Nerello Mascalese che da Riposto prendevano la via del mare arrivando a destinazione dopo mesi senza scadere in aceto. Era una zona che all’epoca era riuscita a conquistarsi una grande ricchezza proprio grazie alla navigabilità dei suoi vini!

Ma al di là delle vicende storiche che hanno caratterizzato la zona, se chiedi a Salvo cosa voglia dire prendersi cura dei vigneti etnei, lui parte in una digressione che piano piano converge verso l’uomo, la comunità, la civiltà, il Vino Umano.

panorama su vigna bosco

La coltivazione dei vigneti non si fa da sé ma c’è una cura continua che impone che l’uomo sia veramente molto intimo con la vite. La vite, appunto, è una pianta che ha una coevoluzione con l’uomo che dura da 7000 anni ed è così tanto integrata che l’uomo l’ha portata nella sua vita, adattandola al suo territorio e realizzando un lavoro notevole.

Ma, nonostante questo, possiamo comunque dire che, in fondo, sono stati i vitigni autoctoni a selezionare l’uomo! Perchè proprio l’uomo, a seconda dell’ambiente in cui si trovava, doveva fare tutto quello che serviva per riuscire ad avere un prodotto eccellente.

È da qui che l’uomo ha iniziato a costruire muretti per contenere quel fiume incoerente che sono le sabbie vulcaniche.

L’uomo diventa costruttore di muretti e quindi di paesaggio per prendersi cura della vite. E dal momento che si rende costruttore di paesaggi, allo stesso tempo ne diventa il custode.”

i muretti a secco nelle vigne con allevamento ad alberello

Salvo fa molto riflettere su questo. Sull’abbandono forzato di alcune zone, imposto dalla modernità. Una cosa a cui la velocità della frenesia quotidiana non ti fa pensare.

“Quando la modernità impone che l’uomo vada via dalla terra significa che il custode se ne va. E quando il custode va via da una casa, quella è destinata nel tempo a distruggersi. Così come la capacità di fare le cose.

Quando si perde una capacità operativa si perde la manualità di costruire qualcosa. E quando si vuole ritornare a farla, spesso non se ne hanno le capacità. Non si sa nemmeno da dove partire per ricercare quelle capacità.

Non si può andare su Google per vedere come fare un muretto a secco e capire subito come si fa perchè hai bisogno di vivere quelle cose. E questa è la civiltà, quel qualcosa che si trasferisce da una generazione ad un’altra.”

Ed è proprio per dare continuità ad una civiltà vitivinicola antichissima, custodire e creare un reddito sostenibile per le generazioni attuali e future senza che siano obbligate all’abbandono forzato di un luogo culturalmente ricco, che Salvo ha creduto nell’opera de I Vigneri.

Ma che significa I Vigneri?

Ecco I Vigneri sono un'associazione di viticoltori, professionisti etnei della vigna, ispirati all’antica Maestranza di Viticoltori fondata nel 1435 a Catania.

E perchè c’era bisogno de I Vigneri?

“Perché c'era bisogno di creare un gruppo di persone che trasferissero alle future generazioni l’antichissima civiltà vitivinicola etnea. Ma anche di tutelare questi viticoltori che sono anche costruttori di paesaggi e custodi di territorio.”

“Vedi - prosegue Salvo - ci sono dei cani che senza il proprio padrone non ce la farebbero a vivere, e la vite è una di quelle piante cha ha bisogno dell’uomo nel tempo.

Non possiamo coltivare le nostre vigne con l’aria condizionata e l’iPad ma dobbiamo vivere sempre con le nostre viti e capire di cosa abbiano bisogno le nostre viti, vite per vite!

simone foti e massimiliano che chiacchierano nella vigna vincenzino de i vigneri

Un vino espressione vera del territorio è espressione anche e soprattutto della civiltà vitivinicola del posto. Per fare grandi vini, come dicono i francesi, devi avere tre cose: un grande territorio, un grande vitigno o vitigni e una grande civiltà vitivinicola.

Questo fa di un vino un Vino Umano. Un vino fatto dall’Uomo per l’Uomo nel rispetto dell’Uomo e dell’Ambiente.

Ed esempio di ciò è chi fa Vini Etnei, non chi fa i vini sull'Etna solo perchè l’Etna è di moda!”

Il piacere di ben lavorare e fare, senza frenesie, in armonia prima di tutto con se stessi e quindi con tutto quello che ci circonda: ambiente, natura, il vulcano Etna, di cui si è parte, non al di sopra. Un sistema organico di fare vitivinicoltura nel rispetto dell'Uomo e dell'Ambiente in cui si opera.

Questo è Salvo Foti. Questo sono I Vigneri e il loro modo di fare vini. Vini Umani contro l’oblìo delle fatiche di un’intera civiltà.

Mi hanno aiutato a scrivere questo articolo:

  • Le tante chiacchierate con Salvo Foti
  • Il suo libro “Etna. I vini del vulcano.” - Giuseppe Maimone Editore

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